
ISBN L'Italia delle migrazioni interne
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La mobilità geografica della popolazione, in età contemporanea come in età moderna, è una dimensione fondamentale della società, ma la storiografia sembra incontrare difficoltà a integrarla pienamente nei propri modelli e orizzonti. Questo vale forse soprattutto per il caso italiano.
I saggi raccolti nel volume hanno, in questo senso, un carattere di proposta: intendono mostrare le potenzialità che una strategia di ricerca centrata sul movimento degli uomini e delle donne nello spazio può avere per lo studio di alcuni temi che sono al centro della riflessione della storia sociale.
Chi si sposta da una località all’altra, indipendentemente dalla lunghezza del tragitto che compie, dall’estrazione sociale e dalla cultura, deve far fronte all’esigenza di stabilire in loco nuove relazioni. È questo il modo in cui si integra in città, e sotto questo profilo la sua integrazione assumerà caratteristiche diverse, che condizioneranno innanzitutto le risorse cui avrà accesso.
Una delle opzioni metodologiche centrali nelle ricerche qui presentate è stata quella di scomporre la mobilità secondo l’identità sessuale. Seguendo l’approccio biografico è stato così possibile concentrare l’attenzione sulle scelte che gli attori compiono in contesti specifici, scelte che offrono opportunità e nel contempo definiscono costrizioni, sottraendo quindi gli individui che si muovono sul territorio a ogni determinismo. L’analisi di genere è un modo di procedere che promette risultati innovativi, soprattutto per l’Italia: rende conto infatti delle differenze nella formazione di relazioni, e quindi nelle traiettorie di chi emigra, ma anche dei modi in cui uomini e donne immigrati sono diversamente in grado di incidere sugli assetti comunitari e sulle pratiche di chi nasce in città.
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