
ISBN Roma '44
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I piccoli fogli che compongono questo diario sono la testimonianza di un intimo colloquio tra un ragazzo di 18 anni e la madre, alla vigilia della sua morte nell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Catturato dalle SS e imprigionato nel carcere di via Tasso, Orlando Orlandi Posti, detto Lallo, racconta di sé: la cosa che impressiona in queste lettere è proprio l’apparente, drammatica, «quotidianità» del loro contenuto. Costretto a nasconderle nella biancheria da lavare, Orlando scrive alla madre delle proprie speranze e progetti, delle difficoltà e incertezze di un giovane studente di medicina che pensa di avere una vita davanti.
Del resto la sua colpa era solo quella di essersi trovato nel posto sbagliato in un momento maledetto e di aver fatto l’unica cosa che gli sembrasse giusto fare, salvare i propri compagni.
Orlando fu fucilato il 24 marzo 1944.
Nel sessantesimo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine questo diario ritrova la luce grazie alla collaborazione tra l’Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano e il Comune di Roma, e al lavoro di Alessandro Portelli che aggiunge un’altra tessera al mosaico di voci e di testimonianze della memoria di quei tragici eventi del 1944, cui ha dedicato le pagine indimenticate de L’ordine è già stato eseguito.
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