
ISBN Il direttore libro ITA 396 pagine
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Il giovane porta dei jeans a vita bassa e una felpa grigia, le mani affondate nelle tasche. È di fronte al cancello dell’ambasciata USA, ad Amburgo. Una brezza gelida gli sferza il viso. Rabbrividisce, impaziente, gli occhi cerchiati dalla stanchezza. “Ho un messaggio per Graham Weber, il nuovo direttore della CIA, per lui e per nessun altro. Se non mi fate entrare sono un uomo morto.” Il direttore della CIA sta a Washington, gli viene detto, ovvio, e non parlerà mai con un povero punk. Eppure nello sguardo allucinato di quel ragazzo c’è qualcosa che lo rende credibile. Dice di essere un hacker, di essere a conoscenza dei codici blindati dell’Agenzia, di avere la lista di tutti i loro agenti in Germania e in Svizzera. Potrebbe essere la grande occasione, per l’annoiata funzionaria dell’ambasciata, di apprendere rivelazioni strabilianti su un mondo cyber di cui i burocrati non immaginano nemmeno l’esistenza e invece la donna esita, tentenna, lo lascia uscire dal palazzo protetto. Errore.
Come un’ombra disperata lui si allontana. Un deviante? Un pazzo idealista? Una cellula dormiente? O forse l’ultima possibilità che aveva la CIA di difendersi da un attacco cibernetico? In pochi secondi quell’uomo diverrà irrintracciabile, in un universo di irrintracciabili.
Ha così inizio il peggior incubo per il direttore della CIA, costretto a un’impossibile caccia all’uomo e nello stesso tempo scaraventato nell’inferno del mondo dentro la rete, un mondo fatto soltanto di uno e di zeri e di codici capaci di infettare ogni barriera dell’intelligence di Stato, che fa sembrare WikiLeaks un gioco da ragazzi. L’attacco all’economia è un rischio reale, l’intrigo internazionale si sviluppa in modo incontrollato e soltanto il direttore appena nominato, fragile per la sua inesperienza, li può combattere. Rischiando tutto con una mossa. La sua prima incredibile mossa.
La consumata maestria di David Ignatius, la perfetta architettura della storia spionistica, l’accuratezza delle informazioni sul complesso mondo dell’intelligence fanno di questo romanzo la spy story per eccellenza.
David Ignatius (Cambridge, Massachusetts, 1950) è un editorialista del "Washington Post", su cui tiene una rubrica di politica globale, economia e affari internazionali. Si è occupato della copertura giornalistica dell'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq, un lavoro che ha fatto vincere al giornale il Premio Pulitzer. Ignatius ha ricevuto due volte l'Edward Weintal Prize per il giornalismo diplomatico nonché il Gerald Loeb Award per la cronaca. È autore di diversi romanzi di successo, tra gli altri Nessuna verità da cui il regista Ridley Scott ha tratto un film interpretato da Leonardo DiCaprio e Russell Crowe.
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