
ISBN La sinfonia delle cose mute libro ITA 288 pagine
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Bruno Pedretti ci regala un grande romanzo “in quattro tempi” per raccontare la potenza della musica, di Beethoven, della Nona Sinfonia. Pagine dalla vivissima ricchezza timbrica, pagine impetuose: alla ricerca del segreto di un linguaggio, quello musicale, che precede e supera ogni parola.
Vienna, 1827. Un’immensa folla riempie le strade, riunita per l’estremo saluto al sommo musicista. Tra gli altri anche il giovane Gerhard von Breuning, scosso dai singhiozzi. Lui ha capito che Beethoven, l’uomo collerico, allergico a ogni servilismo, reso burbero dalla sordità, è colui che più di ogni altro ha saputo attingere dagli abissi primordiali dell’umanità il mistero del suono con cui la vita si dichiara. Tokyo, 1872. Mori Noboru rientra in Giappone dopo cinque anni in Europa. Ha studiato la cultura “barbarica” ed è uno dei più convinti fautori del nuovo. La filosofia e le tecniche più moderne dovranno ispirare l’era inaugurata dall’imperatore Meiji, insieme alla musica per pianoforte e alle sinfonie di Beethoven. Ma l’ostilità all’apertura verso l’Occidente cresce intorno a lui sino alla violenza. Solo l’amatissima sorella Yumi si lascerà contagiare dalla meraviglia arcana della musica insieme a Noboru, fino alla vertigine… Berlino, 1947. Il famoso direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler – reduce dall’umiliante “processo di denazificazione” per aver diretto i Berliner Philharmoniker negli anni hitleriani – giunge nella città colma di macerie, percorsa da figure della follia e del dolore e sente che le ombre della storia continuano a soverchiarlo. L’incontro con una pianista sopravvissuta agli orrori della guerra e con un enigmatico giapponese innamorato di Beethoven gli ricorderanno quanto la missione della musica vada sempre protetta dalla sua impotenza politica.
Una città del Sudamerica, primi anni Duemila. Ormai disincantato, “il migliore direttore d’orchestra del suo tempo”, Jonas Weger, si sente all’epilogo della carriera e non desidera che il silenzio, l’oblio. Ma la tragica morte di due ragazzi la notte di Natale lo spingerà a dirigere il suo ultimo concerto insieme ai ragazzi sordi di Silencio Musical. Sono proprio loro i maestri della “lingua delle cose mute” cui anch’egli intende consegnarsi, e la lingua dei segni con cui accompagneranno l’Ode alla Gioia diventerà l’espressione più alta della musica del silenzio.
Bruno Pedretti è nato a Bienno (Brescia) nel 1953. Scrittore e saggista, vive da molti anni a Milano e attualmente insegna all'Accademia di architettura dell'Università della Svizzera italiana. È autore di diversi libri su temi di arte ed estetica, tra cui La forma dell'incompiuto (Utet Università 2007), e ha pubblicato i romanzi Charlotte. La morte e la fanciulla (Giuntina 1998) e Patmos (Marinotti 2008).
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