
ISBN Strofe per dopodomani libro ITA 216 pagine
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Che serve applicar l'occhio a una fessura, a che spiare? Davanti hai sempre croci e cancelli, un mondo di settori. A che pro dei binari, se non per divergere da qualche parte? Was hilft es, das Auge am Schlitz eines Türspions zu verdrehn? Man steht immer vor Kreuzen und Gittern, einer Welt aus Sektoren. Wozu sind Schienen da, wenn nicht, irgendwo auseinanderzugehn?
Di fronte a un mondo che appare postumo, popolato di sopravvissuti tra le rovine, «il filosofo stanco | da un pezzo ha perso il filo e la domanda». Le Strofe per dopodomani di Grünbein sono la testimonianza di una frattura del tempo («È il 40 d’aprile, un giovedì») e in questa frattura il poeta deve ricominciare a ricalibrare lo sguardo, a trovare nuove coordinate. La società che credeva nel progresso indefinito, nel welfare, nella cultura del benessere inizia a proiettare nel suo futuro immagini del passato, ad accumulare le macerie di un mondo votato alla tecnica. Il poeta continuerà sempre a osservare minuziosamente la realtà, a interrogare con crudezza i propri sentimenti, a trovare nuove parole d’amore, ma come ripartendo da un vuoto, con un’ombra di incomprensibilità maggiore che in passato. Grünbein riesce a rendere questo spaesamento come pochi altri poeti contemporanei. Con la forza del suo potente occhio analitico intrecciata alla sua non meno straordinaria memoria culturale.
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