
ISBN L'unione culturale di Torino
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L’11 giugno 1945, poche settimane dopo la Liberazione, si riunisce, in una Torino devastata dalla guerra e sospesa fra la continuità con il regime fascista e l’illusione del potere coltivata dal movimento operaio, un gruppo di intellettuali antifascisti, fra i quali figurano Norberto Bobbio, Giulio Einaudi, Francesco Menzio, Massimo Mila, Cesare Pavese. È il primo passo verso la costituzione dell’Unione culturale. Nata per restituire dignità alla vita intellettuale torinese, dopo l’umiliante irreggimentazione degli anni della dittatura, nel corso dei decenni l’Associazione è riuscita a coinvolgere nelle sue attività illustri scienziati e insieme musicisti di fama internazionale, rappresentanti della sinistra storica come militanti dei nuovi movimenti e studiosi delle utopie, il (neo)realismo letterario e cinematografico e la sperimentazione architettonica. A dare coerenza a questo approccio multidisciplinare è stato il riferimento costante all’antifascismo − non appiattito sulla testimonianza del passato, ma vissuto come rigore morale e culturale − e al mondo del lavoro, nelle cui trasformazioni, e lotte, è stata, ed è tuttora, ricercata una promessa di mutamento sociale. Il volume raccoglie un lungo saggio storiografico, che ricostruisce il dibattito e le iniziative promossi, in oltre sessant’anni di attività, dall’Unione culturale, nel suo rapporto con la storia di Torino, e del paese; approfondimenti su due protagonisti della sua storia, Franco Antonicelli e Lucio Libertini; testimonianze di dirigenti e soci; documenti
inediti tratti dal ricco archivio dell’Associazione.
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