Una riscoperta di Nicola Chiaromonte, "immenso saggista e uomo del Sud, cavaliere della Verità e intellettuale laico con il senso del sacro, tra esilio e impegno politico". Ripercorrendo la movimentata biografia tra Guerra Civile spagnola e fuga a Casablanca, tra Francia, Italia e Stati Uniti, Filippo La Porta ci aiuta a ricordare un percorso umano e intellettuale di un umanista malinconico solo apparentemente inattuale (vissuto in un'epoca in cui bene e male erano nettamente separati) ma che continua a interrogarci e a criticare la nostra modernità italiana: la totale subalternità ai consumi e alla civiltà industriale, il culto degli idoli sociali (denaro, potere, fama), l'ammirazione per la forza e il potere, l'adesione al fatto compiuto.