
ISBN Le privatizzazioni nell'industria manifatturiera italiana
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Qual è il significato delle privatizzazioni che hanno interessato alcune delle più significative imprese manifatturiere italiane in questo ultimo decennio? Quali sono stati i presupposti? Quali gli obiettivi? E soprattutto, quali gli esiti?
Questo libro rifiuta ogni approccio ideologico al tema. Se è vero che da più di due millenni proprietà privata e proprietà pubblica si sono ciclicamente alternate, questa stessa oscillazione dovrebbe bastare per evocare la necessità di un prudente relativismo: non vi è nessuna evoluzione per così dire «naturale» verso una forma o l'altra di proprietà, nessuna legge che regoli il passaggio dalla proprietà pubblica a quella privata o viceversa. Agli schemi ideologici è assai meglio sostituire l'analisi di realtà, la valutazione concreta dei casi specifici.
Nel contesto preso in esame, è relativamente facile identificare il deus ex machina che accelerò, agli inizi degli anni novanta, la realizzazione di una politica italiana delle privatizzazioni: esso va ricercato nella insostenibilità del nostro debito pubblico, nel quadro di un forte rialzo internazionale dei tassi di interesse. Ma come si sono realizzate davvero queste privatizzazioni, in particolare nel settore manifatturiero? Si tratta di vedere quale effetto abbia avuto sulle imprese considerate un cambio tanto radicale di proprietà e di gestione, e di trarre qualche insegnamento dalla diversità dei processi messi in atto.
I casi scelti rappresentano efficacemente l'arco delle tipologie produttive nonché il ventaglio delle soluzioni. Gli acquirenti delle imprese considerate sono stati infatti assai diversi. Una società americana, la General Electric; una grande impresa inglese, la Pilkington Glass; uno dei nomi storici dell'industria europea, la Thyssen Krupp; e un'impresa italiana, la Riva, divenuta repentinamente protagonista nel settore siderurgico. L'analisi concreta restituisce la percezione di successi e fallimenti. E si intravede, nei diversi modi delle privatizzazioni, lo stile imprenditoriale nazionale degli acquirenti. Alla fine, emerge una semplice verità: la bontà delle privatizzazioni non sta nel fatto in sé di privatizzare, ma nella qualità dei nuovi soggetti imprenditoriali e nel valore dei nuovi piani di impresa.
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