
ISBN Poesie libro ITA 368 pagine
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Io che nulla amo piú dello scontento per le cose mutabili, cosí nulla odio piú del profondo scontento per le cose che non possono cambiare. Un Brecht piú individuale e personale, che si misura con i grandi temi della natura, dell'amore, del tempo nel suo scorrere impietoso.
L’opera poetica di Bertolt Brecht è, in Italia, meno conosciuta di quella del Brecht drammaturgo. Eppure – ebbe a notare un lettore di straordinaria acutezza come Walter Benjamin – si presenta all’interno della lirica tedesca del Novecento con caratteri di spiccata originalità. Perché Brecht fu un testimone lucidissimo del secolo scorso, e di questo impegno di testimonianza, rafforzato dall’adesione a un marxismo vissuto criticamente e sempre rimesso in discussione, risentono anche le sue poesie. C’è tuttavia un Brecht piú intimo e personale – qui presentato da Guido Davico Bonino – che fin dagli anni della gioventú si misura con i grandi temi della vita, e, via via che il suo stile si arricchisce, riesce a trarne accenti di singolare secchezza e incisività, quasi volesse puntare a un’essenzialità propriamente classica.
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