Una lirica portata al massimo della sue potenzialità espressive e comunicative, uno sperimentalismo che si giova di innovazioni grafiche, ricerche sintattiche, esplosioni lessicali per rendere al meglio l’intreccio di pensiero e percezioni, sguardo e ascolto, associazioni e immagini; nel panorama letterario americano del secolo, Cummings è un anarchico individualista convinto – come scrive Franco Buffoni – “della necessità che l’arte nuova debba essere dinamica. […] Influenzato dai dettami imagisti, cerca costantemente di realizzare una sempre maggiore densità semantica tramite il prosciugamento programmatico della parola scritta, costringendo così le proprie poesie a entrare in alcuni segni essenziali: in poche parole o parti di parole. Sottendendo ad esse quanti più possibili giochi linguistici e incroci di senso”.