
ISBN 9788836814961 libro Letteratura ITA Libro in brossura 272 pagine
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Il volume che presentiamo è una raccolta dei racconti più tipici di Hašek, improntati a una scanzonata, irresistibilmente comica, visione della vita nell’Impero austro-ungarico e, più in generale, in tutti i tempi e in tutto il resto del mondo.Come giustamente scrive Angelo Maria Ripellino, con Claudio Magris il maggiore studioso di letteratura dell’Europa centrale, Hašek ‘è devastante’ nei racconti nei quali «dà sfogo, come un Henry Miller della Mitteleuropa, a un’irrequietezza divagante, a un miscuglio di autobiografia e di mistificazione, a un’estrosità che si compiace dell’incompiuto e del saltuario. Le sue invenzioni sono spesso sull’orlo del Kitsch, ma si tratta sempre, come nello Švejk, di una meditata banalità, come se egli volesse piegare il suo stile al tono e alla scenografia dei filistei. E’ un Kitsch che confina con l’ironia metafisica. Da ogni intreccio traspare sempre il suo viso di finto idiota che la sa lunga».
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