
ISBN 9788832036107 libro TV & Radio ITA Libro in brossura 220 pagine
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Ettore Scola, Tony Richardson, Robert Altman, Aleksandr Sokurov, i fratelli Taviani, Antonietta De Lillo, Federico Fellini, Éric Rohmer, Sofia Coppola, Stanley Kubrick, Peter Greenaway, Milos Forman e Jean-Luc Godard. Cos’hanno in comune questi nomi del cinema internazionale? Tutti hanno frequentato, o anche solo sfiorato, il Settecento. Attraverso alcuni dei loro film hanno scelto di mostrarci le attualissime dinamiche del potere, dei sentimenti, delle umane vicende di quel secolo. E lo hanno fatto attraverso la citazione artistica, costruendo e rivelando una relazione esclusiva fra XVIII secolo ed epoca contemporanea. Perché Restif de la Bretonne può uscire dal Mondo nuovo della Rivoluzione Francese per passeggiare tranquillo fra i turisti nella Parigi del 1982? Perché tra un film di fantascienza e un horror, Kubrick porta su grande schermo le poco note avventure di Barry Lyndon? Perché un paio di Converse lilla fa una così bella figura fra le scarpette della regina in Marie Antoinette? E qual è lo spazio dell’arte figurativa in tutto questo? Il viaggio alla scoperta delle risposte inizia proprio dal “mondo novo” di Giandomenico Tiepolo, passa per gli antenati del cinema e approda a tutto ciò che il Settecento rappresenta: la rivoluzione e la repressione, l’erompere del nuovo e la rivalsa della Storia, l’esplorazione delle profondità dell’io e l’attrazione-repulsione per l’altro. E poi arriva il cinema: l’arte che conserva un’aura di necessità e si ispira a tutte quelle che l’hanno preceduta. Scopriremo che il XVIII secolo si manifesta potente al cinema in determinati periodi storici e contesti culturali, per “mettere in forma” idee precise e darci un messaggio. Le immagini si susseguono veloci in questo viaggio di piacere ma anche di politica: perché politica è l’arte.
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