
ISBN La storia, le trasformazioni
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Informazioni sul prodotto
Con scritti di:
Vandana Shiva
Serge Latouche
Franco Arminio
Tonino Perna
Leandra D’Antone
Fabrizio Barca
Domenico Cersosimo
Carmine Donzelli
Salvatore Lupo
Marta Petrusewicz
Guido Pescosolido
Emilio Franzina
Vito Teti
Pietro Tino
Alberto Asor Rosa
Armando Vitale
Francesco Coniglione
Gilberto Seravalli
Vezio De Lucia
Emanuele Bernardi
Carlo Petrini
e la Lezione magistrale di Piero Bevilacqua
La storia come critica del presente. In questa espressione che Piero Bevilacqua ha posto al centro di una lunga, intensissima, pratica di studio e di lavoro, si compendia un modo di intendere il mestiere dello storico. Un modo non neutrale: un modo che sa coniugare il rigore della ricerca – vale a dire l’attitudine critica, lo scrupoloso riscontro delle fonti, l’onestà intellettuale e la distanza da ogni partito preso – con la tensione civile, con la domanda di senso, legandoli alle pulsioni, ai drammi, alle responsabilità del proprio tempo. «La storia per Bevilacqua – osservano Leandra D’Antone e Marta Petrusewicz nella loro introduzione – è sapere che si rigenera costantemente; è coscienza critica del presente, consapevolezza del passato, immaginazione del futuro; è fertile lezione trasmessa ininterrottamente dalla generazione più anziana a quella più giovane». Accanto a Piero Bevilacqua, talvolta attorno a lui, questa attitudine intellettuale ha visto e vede aggregarsi persone diverse: amici, colleghi, compagni, tutti accomunati dalla passione per lo studio e dall’impegno civile. È così che gli argomenti affrontati da Bevilacqua, nelle differenti stagioni
del suo impegno, sono diventati di volta in volta discussioni, seminari, convegni, libri, riviste. Di queste questioni, tuttora ben vive e aperte, il libro offre un quadro aggiornato, organizzato attorno alle parole-chiave del lessico di Bevilacqua: Ambiente, Campagne, Mezzogiorno, Migrazioni, Militanza, Risorse. Di questi temi nel volume si discute senza nascondere diversità di opinioni, o anche punti di dissenso. Vi si respira un’aria di famiglia, frutto di una consuetudine, di un orizzonte condiviso, nella quale volentieri la casa editrice Donzelli si ritrova, si riconosce. Per questi temi, per queste vie – lo si può dire senza troppe timidezze – è passata e passa una parte ben viva della cultura civile del nostro paese. In questo senso, il libro è un contributo alla discussione pubblica, oggi più che mai necessaria, sull’uso e sul senso della storia.
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