
ISBN 9788806234195 libro Romanzo generale ITA Libro in brossura 544 pagine
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Il 10 luglio 1941, a Jedwabne, un paese di circa tremila abitanti nel nord-est della Polonia, una folla di cattolici uccise la maggior parte dei loro vicini ebrei. Il numero delle vittime varia a seconda delle stime: da 380 a milleseicento. Qualunque sia la cifra corretta, sopravvissero pochissimi ebrei. Utilizzando asce, bastoni e coltelli, la folla uccise in piazza circa 40 uomini. I restanti ebrei – uomini, donne e bambini, molti dei quali neonati – furono ammassati in un fienile nella periferia della città. Poi, mentre la folla osservava con scherno le future vittime, furono sbarrate le porte e l’edificio fu dato alle fiamme. Morirono tutti. Le case degli ebrei vennero poi saccheggiate. La giornalista polacca ha ricostruito nei dettagli questo crimine, dando nel contempo conto del tentativo da parte delle famiglie dei discendenti degli assassini, dei politici di destra, degli storici, dei giornalisti e dei sacerdoti cattolici di nascondere l’accaduto, deviando la colpa sui nazisti o perfino sulle stesse vittime.
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