ISBN 9788815284433 libro Legge ITA Libro in brossura 250 pagine

Lo stato di salute del diritto all'istruzione in Italia non è florido: l'ultima rilevazione OCSE fotografa un paese in cui pare che gli anni di studio fruttino poco agli studenti. Anche se in quasi tutte le regioni italiane si registra la piena scolarizzazione nella fascia dell'obbligo e la partecipazione ai programmi professionali e tecnici a livello secondario superiore è più alta rispetto alla media dell'area OCSE, il numero dei cosiddetti neet è molto sbilanciato da una regione all'altra e le disuguaglianze di reddito sono molto marcate. Eppure la nostra Costituzione promette un'alfabetizzazione diffusa («la scuola è aperta a tutti»; «i capaci e meritevoli anche se privi di mezzi hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi») e assume la promozione e realizzazione della persona umana quale obiettivo fondamentale. E allora perché questi squilibri, tanto lontani dai valori costituzionali? La tesi esposta in questo libro è che da un certo punto in poi il settore dell'istruzione sia stato penalizzato sia da politiche scolastiche sempre meno meritocratiche, sia da un'interpretazione dello stato sociale che ha privilegiato gli interventi di assistenza indebolendo progressivamente quelli di promozione. Occorre dunque mettersi al lavoro per conferire nuovamente all'istruzione lo status di diritto sociale di protezione e promozione.